Il Castello di Castiglioni

Il castello

Di quello che fu "il palazzo magnifico e fortezza e poi comoda villeggiatura dei Vescovi di Fiesole" rimane ancora l’imponente massa quadrilatera, sul cui lato orientale una torre semicircolare costituisce nella parte basamentale l’abside di una cappella romanica, che dovrebbe corrispondere alla chiesa di San Donato del Castiglione ricordata negli elenchi delle Decime. Sullo stesso lato occupato dalla chiesetta, che ne viene inglobata, è l’antico palazzo vescovile, che conserva elementi rinascimentali.

All’inizio del Novecento l’edificio apparteneva alla famiglia dei Marchesi Peruzzi e dei signori Pacini. L’edificio è stato restaurato intorno agli anni trenta dagli attuali proprietari Nicolodi. Esternamente il castello, ai piedi del risalto su cui sorge e sul lato meridionale, è un piccolo borgo rurale sorto su quella che doveva essere la strada di accesso e che conserva interessanti elementi architettonici riferibili all’epoca medievale.

La storia

Una curtis di Castiglione è menzionata, insieme a quella di Turicchi ed al castrum di Agna, in due bolle pontificie, una di Pasquale II (1104 marzo 15), l’altra di Innocenzo II (1134 novembre 16), dirette al Vescovo di Fiesole a conferma dei domini ad esso spettanti tanto nel temporale quanto nello spirituale. E’ presumibile che quella corte facesse capo ad un insediamento fortificato, di cui serba ricordo l’odierno toponimo della località Castello a breve distanza da Rufina e nelle immediate vicinanze della pieve di Santo Stefano a Castiglioni; ma come castello non ne è fatta menzione nei documenti più antichi.

Nel XIII secolo gli uomini di Castiglione, Agna, Rufina e Turicchi, facevano periodicamente atto di sudditanza al Vescovo di Fiesole; la zona in questione, situata ai margini nord-orientali dell’odierno territorio di Rufina, costituiva infatti la Contea episcopale di Turicchi che pur riconoscendo nel 1398 l’autorità del Comune Fiorentino, mantenne sino alla fine del XVIII secolo prerogative di indipendenza fiscale e giurisdizionale.

Notizie storiche

La pieve di S. Stefano a Castiglioni fu confernata da papa Pasquale II il 15 marzo 1102 al vescovo di Fiesole Giovanni; il suo territorio era compreso in quello della Contea di Turicchi. Nel 1324 vi risiedeva un Capitolo dei canonici. Nel 1633 fu unita alla chiesa di S.Pietro a Petrognano.

L’architettura

La chiesa è posta su una tipica strada di crinale di antico tracciato, costruita dal Vescovo di Fiesole per raggiungere le proprietà che possedeva a Castiglioni e Petrognano e che attualmente collega la statale 67 con Pomino, giungendo fino alla Consuma. L’edificio si presenta come un tipico esempio di architettura romanica del contado fiorentino, nel quale si fondono elementi di tradizione paleocristiana e lombarda, accomunati da caratteri di estrema razionalità e semplicità.

Le tre absidi

La facciata, totalmente rimaneggiata all’inizio del secolo, è a salienti con un solo portale sormontato da un occhio circolare. E' realizzata in pietre di arenaria disposte a filaretto. Dall’esterno si nota la maggiore elevazione della navata centrale rispetto alle laterali, confermata, nella parte retrostante, dalla tribuna, costituita da tre absidi semicircolari, le due laterali più basse rispetto a quella posta al centro, ognuna delle quali fornita di una monofora strombata con archivolto in più pezzi.

(Tratto dal cd "Cornucopia"redatto dal Comune di Pontassieve)

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: Ven, 13/11/2015 - 11:45